1.5.07

Ubiquitous cinema, il futuro della distribuzione cinematografica

Non ci saranno proiettori 3D, non ci saranno ologrammi e non ci saranno nemmeno occhiali speciali che proiettano immagini sulla retina. Nell’immediato futuro del cinema (o della comunicazione video in senso più esteso) non ci sarà nulla di tutto ciò che i film di fantascienza ci avevano promesso (solo il videotelefono di 2001 Odissea Nello Spazio (1968) e ancora prima di Metropolis (1927) è realtà, ma nessuno lo usa).

Nel futuro del cinema per ora sembra esserci solo la sua smaterializzazione, cioè quel processo che con leggero anticipo ha subito la musica: il passaggio da supporti fisici sempre più evoluti (nastri magnetici, videocassette, DVD e DVD ad alta definizione) all’assenza di un supporto standard e la proliferazione di mezzi di riproduzione e archiviazione.

La smaterializzazione purtroppo ancora non riguarda l'Italia, infatti CinemaNow e Movielink, i due principali movie stores online a cui i grandi studios hanno dato la concessione per vendere parte dei loro cataloghi, sono accessibili solo dai residenti in America. E così com’è per i music stores anche in questo caso bisognerà attendere un accordo economico valido per l’Italia per poterne usufruire.

Se per ora dunque il cinema immateriale in Italia lo si può solo guardare da lontano (sono sicuramente pochi e insoddisfacenti gli esperimenti di casa nostra come il portale RossoAlice), non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda il secondo aspetto del cinema del futuro, ovvero la proliferazione di diversi dispositivi di riproduzione.


In principio era il grande schermo, monopolista assoluto, al quale, dopo 50 anni di dominio, si è affiancato lo schermo televisivo e ora dopo altri 50 anni di lotte, crisi e necessarie mutazioni di questi due mezzi di riproduzione, stanno arrivando altri concorrenti.

Al momento il più agguerrito sembra il fiore all’occhiello di Apple, il device multimediale portatile per eccellenza: l’iPod, che nella sua ultima generazione è anche lettore video. Apple ancora non vende film (al massimo i cortometraggi della Pixar), ma è noto che il passo è imminente e probabilmente rivoluzionario, perché di botto tutti i proprietari di iPod saranno in grado di comprare a 10$ un film in ottima qualità. Film, questo è importante considerarlo, che il proprietario di iPod Video, non è costretto a vedere sul piccolo schermo, poiché assieme all’iPod viene venduto l’apposito cavo per collegarlo ad un qualsiasi televisore, l’iPod dunque può essere anche solo un dispositivo per archiviare e trasportare film.

Discorso diverso invece va fatto per i telefoni cellulari che si stanno muovendo più che altro sul piano della televisione e non del cinema, anche se spesso muoversi per la tv significa muoversi per il cinema. Intendo dire che spesso tra i canali televisivi offerti dai gestori ci sono canali di cinema (come quelli di Sky), quindi di fatto reti di cinema 24 ore su 24 da vedere sullo schermo del cellulare.

A questo proposito va fatta un netta differenziazione tra i provider. Se infatti TIM non intende in alcun modo fare concorrenza al cinema o al mondo del noleggio DVD (cioè il cinema di seconda visione), non volendo trasmettere film ma curare tutto ciò che è a latere della distribuzione cinematografica, promuovendo e arricchendo di contenuti l’uscita di un film tramite trailer, giochi interattivi, clip audio e video ecc. ecc. Dall’altra parte c’è 3 che ha già messo un piede nella distribuzione di seconda visione grazie ad alcuni accordi importanti e ha anche tentato il grande salto verso la distribuzione di film a due settimane dalla loro uscita in sala tramite un accordo con Eagle Pictures che è però saltato.


Al momento dunque sembra che il cinema debba continuare ad essere distribuito per prima cosa nelle sale e solo in seguito attraverso altri supporti.

Ma anche solo il parlare di dispositivi di fruizione cinematografica alternativi alla sala (telefoni cellulari, computer, iPod ecc. ecc.) ha sollevato un grandissimo polverone: produttori, attori, gestori e chi più ne ha più ne metta sono insorti in difesa del cinema di qualità visto in sala. Il mondo del cinema si sente minacciato dai nuovi dispositivi tecnologici che sono invece visti con estremo favore dal pubblico (che scarica film da internet per lo più illegalmente), il sentore è quello che il cinema perderà la sua anima se comincerà ad uscire fuori dalle sale.

La verità è un’altra. Il cinema ha già cominciato ad uscire dalle sale, il processo è iniziato con la televisione e con il noleggio, è stato molto lento ma in 20 anni di esistenza il VHS (e ora la storia procede, anzi aumenta con i DVD) ha causato cambiamenti fondamentali nel mondo della produzione cinematografica: alcuni settori come quello del porno si sono convertiti ad un consumo a noleggio abbandonando per primi la sala, molti film vengono girati quasi esclusivamente per il mercato dell’Home Video anche se ufficialmente escono al cinema (ma ci rimangono un giorno magari) e molti altri film invece hanno successo solo nei loro passaggi televisivi.

Con il passare degli anni il pubblico si è abituato al fatto che cinema, televisione e home video sono tre mondi simili ma diversi, e una stessa persona può gradire in maniera differente un film a seconda di come ne fruisce (gratis a casa o a pagamento al cinema o in tv), si crea così una differenziazione non ufficiale. Per fare una semplificazione utile a spiegare possiamo dire che c’è il grande blockbuster americano che è un film di cui tipicamente si preferisce fruire al cinema, c’è la divertente commedia d’amore di cui tipicamente si preferisce fruire a noleggio e c’è il film spensierato o magari anche il film molto impegnato, al quale prima di vederlo lo spettatore medio non dà fiducia (il che non vuol dire chiaramente che sia brutto) e di cui fruisce tipicamente in televisione.

E’ un meccanismo inevitabile: la semplice esistenza di tre mercati differenti su cui vanno i medesimi prodotti (solo che in momenti diversi) inevitabilmente stimola nella testa del pubblico una categorizzazione poiché nel momento di scegliere cosa vedere al cinema o in DVD deve fare un previsione e scegliere in base alla sua soddisfazione passata.

da DIGITAL LIFESTYLE

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