1.5.07

Il computer del futuro? Un oggetto inutile

Se si potesse fare una statistica seria salterebbe sicuramente fuori in maniera evidente come il computer nella fantascienza (antica o moderna che sia) sia qualcosa sempre e comunque ingombrante e fisicamente molto "presente".
Così a memoria mi vengono in mente gli immensi computer pieni di luci dei film di fantascienza a basso costo degli anni '50 e '60 (come Il Pianeta Proibito), oppure i computer dei film di fine anni '70, come Alien, dove "Mother" occupa una stanza intera, penso pure alla fantascienza di matrice più cyberpunk dove comunque regnano i cavi e le postazioni semidistrutte e rovinate dominano le scene, penso addirittura a film molto moderni come Johnny Mnemonic o Matrix dove si rimane invetiabilmente sempre legati ad un concetto di informatica presente nella vita quotidiana in maniera molto fisica (memorie impiantate nel cervello, sistemi pieni di grossi cavi ecc. ecc.), quasi meccanica.
Invece, almeno al momento, la direzione che sta prendendo l'utilizzo e la fruizione dei computer (di qualsiasi tipo essi siano) sembra molto diversa.
Innanzitutto nessuno aveva previsto la miniaturizzazione (certo prima che questo processo avesse inizio) e nessuno aveva previsto lo svincolamento di ogni contingenza informatica. Già ad ora molti documenti risiedono in rete e non sui computer, molti documenti utilizzati nella normalità della vita quotidiana: si archiviano online le foto su Flickr o su Yahoo!Photo, si archiviano i file sugli spazi virtuali gratuiti si archiviano le mail e i loro attachment sui webmail client (come Hotmail, Yahoo!, Gmail ecc. ecc.). Tutte cose che di colpo acquistano l'impagabile dono dell'ubiquità poichè accessibili da qualsiasi device (telefonino compreso) in qualsiasi luogo.
Adesso azzardo, ma quello che mi sembra sempre più evidente è che il computer del futuro sta diventando sempre più stupido e la rete sempre più intelligente. Già il computer non ha mai brillato per intelligenza ma almeno prima era pieno di nozioni, adesso progressivamente lo stiamo allegerendo sempre più di questi carichi.
I dati passano per il computer e finiscono in altri device specializzati o in rete. Delle foto già si è fatto un esempio, ma anche i file mp3 scaricati prima erano ascoltabili dal computer o mediante apposito CD fresco di masterizzazione, ora progressivamente si stanno spostando sui lettori Mp3, le telefonate di Skype fatte attraverso il computer si stanno spostando su telefoni appropriati, i video visti sul monitor stanno piano piano finendo sui televisori (e già si vendono i kit per vedere l'IPTV, la tv su protocollo internet direttamente sul televisore). Il computer in virtù della sua estrema flessibilità sperimenta e perfeziona, dà la possiblità al pubblico di fare propria una tecnologia appena uscita dai laboratori e di individuarne punti di forza e debolezze fino a renderla (di modifica in modifica) un'applicazione veramente utile, dopodichè questa lascia il computer per dirigersi altrove.
E' come un ulteriore stadio della catena produttiva, un gigantesco beta test lasciato fare agli utenti.
Il prossimo passo? Già lo abbiamo sotto gli occhi. I software stanno abbandonando il computer per trasferirsi in rete, cioè siti internet che emulano il software che solitamente risiede sul disco rigido. Siti come AjaxWrite.com o Writely.com sono stati tra i primi ad avere successo, anche perchè emulano uno dei software più richiesti e indispensabili nel mondo del computer, la videoscrittura. In pratica si accede al sito da Internet Explorer (o Mozilla Firefox o un altro qualsiasi browser) e quella che si presenta è una schermata non dissimile da quella di molti account di posta solo che ad ogni titolo non corrisponde una lettera ma un documento. Chiaramente le potenzialità non sono esattamente quelle di Word ma le funzioni basilari, quelle veramente necessarie, ci sono tutte. I file si salvano in remoto (cioè sui siti in questione) e a scelta possono essere scaricati in formati diversi (word, html, pdf, open office, rtf...).
Ma questo è solo un esempio. Ci sono software in rete che emulano Excel (uno l'ha fatto proprio Google http://spreadsheets.google.com), che emulano i programmi di grafica (http://www.pxn8.com) o l’intera suite di Office ecc. ecc.
Impossibile dire se effettivamente questo sarà un passo esclusivo che ucciderà la tecnologia del software su disco rigido, di sicuro si sta confermando una validissima alternaiva che ha il pregio (non risiedendo su nessun computer particolare) di essere accessibile anche da qualunque device (telefoni cellulari, televisori, palmari...) in qualunque luogo senza nessuna installazione.
Se è vero che la storia dell'evoluzione dell'informatica è la storia della liberazione dell'uomo dai compiti noiosi e ripetitivi (delegati appunto alle macchine) per lasciare più tempo alla parte creativa del lavoro, allora sicuramente questa è un'innovazione.
Recentemente ho avuto problemi di connessione dove abito e lavoro, dunque ero tagliato fuori dalla rete e ho dovuto trovare una zona wi.fi. ospitale dove trasferirmi quantomeno per lavorare. Al momento di preparare il portatile (solitamente lavoro su un fisso) mi sono domandato quanti dati avrei dovuto trasferire per poter lavorare lontano dal mio abituale pc, avrei avuto bisogno di un cd? di un dvd?? Niente. Non ho dovuto trasferire nulla, tutto quello di cui avevo bisogno era già nel mio portatile perchè è in rete, tutti i documenti, le email, i numeri di telefono era tutto già in rete.

da DIGITAL LIFESTYLE

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