Una volta era considerato un insulto dire di un film che "somiglia ad un videogioco", oggi non più. A dimostrarcelo arriva da venerdì nelle sale (in 3D e non) Coraline, l'ultima perla di animazione in stop motion (la tecnica che fa muovere sullo schermo pupazzi di plastilina) di Henry Selick, il regista diventato noto con un altro gioiello animato: Nightmare Before Christmas.
Il film e l'omonimo videogioco (già disponibile per Playstation 2, Wii e Nintendo DS) sono stati realizzati di pari passo tenendo conto l'uno delle esigenze dell'altro. Ma lungi dall'aver condizionato la qualità e la godibilità dei due prodotti, una simile integrazione li ha invece arricchiti, portando un coinvolgimento da vero film al gioco e idee originali al racconto del film.
La storia di Coraline viene dall'omonimo racconto di Neil Gaiman e gira intorno ad una bambina insoddisfatta come molte dai genitori, a suo dire grigi e poco attenti alle sue esigenze, che nella nuova casa in cui la famiglia ha traslocato trova una porta per un altro mondo speculare a quello reale ma dove tutto è come lei vorrebbe. Almeno apparentemente.
Coraline è quindi prima di tutto un racconto e chi non ha mai toccato un videogioco non si accorgerà probabilmente delle novità. I più smaliziati invece non potranno fare a meno di notare come la storia segua spesso le regole dei più noti videogiochi di ruolo. In particolare nella parte finale, quella in cui la bambina deve risolvere delle prove e recuperare degli oggetti in una sfida contro il tempo per liberare i genitori, ci sono molte idee tipiche dei videogame come gli schemi da "completare" sconfiggendo un nemico che li sorveglia, oggetti magici da utilizzare per la soluzione delle prove e una rigida divisione in aree.
Coraline però è solo un primo assaggio di questo tipo di contaminazione aspettando Avatar. L'attesissimo nuovo film che James Cameron ci porterà nella prossima stagione a ben 12 anni di distanza dai fasti di Titanic, è stato infatti realizzato in parallelo all'omonimo videogioco e con idee ancora più radicali. La collaborazione tra i team creativi del film e del gioco è stata talmente stretta che addirittura è durante la presentazione del gioco (e non del film) all'annuale fiera mondiale dei videogame di Los Angeles che il regista ha rivelato le prime attesissime (e per ora uniche) indiscrezioni sull'ambientazione e la possibile trama fantascientifica della pellicola.
da LA GAZZETTA DELLO SPORT del 17/6/09
3.7.09
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