9.7.08

La sezione EXTRA della Festa del cinema: Intervista a Mario Sesti

Delle molte sezioni nelle quali si articola la seconda edizione della Festa Del Cinema di Roma (aperta dal 18 al 27 ottobre), una in particolare si distingue per particolarità, interesse ed originalità e soprattutto per l’attenzione dedicata (finalmente!) alle nuove tecnologie del cinema.

La sezione, denominata EXTRA e diretta da Mario Sesti, costituisce la parte più di frontiera della festa, quella più sperimentatrice e, a fronte delle Premiére molto commerciali e di un concorso che deve rispettare certi canoni, sicuramente quella più costretta a puntare sulla qualità.

Ma la selezione di EXTRA, contrariamente a quanto può avvenire per il resto della festa, non ha vincoli. Non deve rispondere a canoni predefiniti o dare conto di determinate esigenze che non siano quelle di mostrare il materiale più interessante raccolto nel mondo come in patria, “perchè chiunque si occupi di cinema si è accorto da tempo che la grande sala ormai ha perso la sua funzione egemone” è stata la risposta di Mario Sesti, il direttore artistico della sezione, quando, seduti per iniziare l’intervista gli abbiamo chiesto subito a bruciapelo il perchè di una sezione EXTRA all’interno della festa.

Ma non c’è solo la sperimentazione. Sono raccolti in ordine sparso all’interno della sezione sia documentari (veri o finti che siano) molto originali e particolari trovati nei festival meno noti, al pari di versioni restaurate di capolavori come Novecento di Bertolucci ed esperimenti fuori dalle convenzioni di autori convenzionali come il documentario di Guido Chiesa sui cambiamenti nel sistema metereologico accordati ai mutamenti sociali.
In maniera ordinata invece si può dire che la sezione EXTRA ha due direttrici principali, una va verso il passato e una verso il futuro.

La prima è quella che si occupa delle grandi retrospettive che interessano i capisaldi dell’actor’s studio (quest’anno tocca alle donne emancipate degli anni ‘70: Jane Fonda, Shirley Knight e Cloris Leachman) e un serie di incontri d’eccezione tra cui spiccano quello con Francis Ford Coppola e l’impensabile incontro con Terrence Malick, lo schivo e inafferrabile autore di “La Sottile Linea Rossa” e “La Rabbia Giovane”, già definito a suo tempo e senza alcuna esagerazione da Michael Cimino “l’unico vero poeta della mia generazione”. In più quest’anno l’Acting Award sarà consegnato a Sophia Loren, il perchè della scelta è presto detto: “Innanzitutto volevamo una donna, visto che l’anno scorso è stato un uomo ad essere premiato, Sean Connery. E poi volevamo alternare un premiato straniero ad uno italiano e a quel punto il nome di Sophia Loren è arrivato spontaneamente“.

La seconda direttrice, quella verso il futuro, attraverso il Premio Cult mette in competizione le produzioni più originali e fuori dagli schemi, il cui linguaggio innovativo è destinato ad influenzare in qualche anno quello del cinema mainstream. Forse a tal punto da potersi aspettare di trovare tra qualche anno esperimenti non diversi da quelli visiti in EXTRA all’interno di selezioni ufficiali? “Sicuramente penso che un festival debba saper incorporare quand’è il momento giusto le novità. Le cose che vengono proposte nel programma di EXTRA sono tutte relative a possibili evoluzioni del linguaggio cinematografico ed audiovisuale e io sarei molto contento se tra 10 anni qualcuna delle innovazioni che presentiamo quest’anno fosse alla base di un film parte della selezione ufficiale“.

Durante la conversazione con Mario Sesti emerge con chiarezza come l’impronta che ha voluto dare a questa sezione sia stata prevalentemente mirate a dimostrare che, come ci dice lui, “il cinema sia pur frammentato conserva sempre la sua identità, perchè è un software che si adatta benissimo a tantissimi tipi diversi di hardware“.
Con questo Sesti fa riferimento al fatto che oltre al Premio Cult lo sguardo sul futuro di EXTRA si articola anche in una serie di eventi speciali dedicati a formati diversi dal grande schermo ma sempre fortemente improntati sul linguaggio cinematografico. Verranno mostrate installazioni di VideoArte, i risultati di un concorso di cortometraggi parallelo alla Festa Del Cinema che si è svolto unicamente in rete con la collaborazione di MySpace, e un incontro speciale sul cinema e i suoi nuovi formati ed esperimenti in rete.
Un’attenzione alle nuove tecnologie che non può trascurare la proiezione digitale: “saranno allestiti alcuni padiglioni con proiezioni interamente digitali e in alta qualità. Ormai un festival non può non prevedere questo tipo di formato, specialmente se si prefigge di esplorare nuovi territori“.


Ma questo appunto è qualcosa che ormai ogni festival non può evitare di mostrare. Esistono invece sezioni simili ad EXTRA, per varietà e novità, negli altri grandi festival?Sicuramente ci sono esprimenti non dissimili dal nostro, ma noi abbiamo cercato una nostra via che si situi a metà tra la sperimentazione e la tradizione. La sezione EXTRA non è solo nuovi formati e nuovi linguaggi ma anche retrospettive, uno sguardo al grande cinema passato e alle professioni come quella dell’attore. Ecco un’unione simile forse è una cosa unica“.

Il problema principale l’anno scorso fu la difficoltà di riuscire a prendere parte a tutti gli eventi interessanti che affollavano il programma, una cosa di cui in molti si lamentarono e che la direzione non ha mancato di recepire, ecco perchè Sesti alla domanda su quali aggiustamenti siano stati necessari quest’anno si affretta a rispondere che “l’anno scorso in quanto prima edizione ci sono state molte cose che non andavano e che quest’anno abbiamo ottimizzato. A partire dal programma: più snello e agile, più semplice da seguire e più chiaro. E poi abbiamo aggiunto la Rush Line cioè a 20 minuti dall’inizio di ogni proiezione sarà possibile, se ci sono posti liberi in sala, accreditarsi o comprare quei biglietti. L’anno scorso infatti fu un problema il fatto che molti accreditati o persone che avevano acquistato il biglietto non sono poi andate allo spettacolo e le sale avevano posti liberi mentre fuori era pieno di persone che volevano entrare“.

La passione e l’ardore che Sesti profonde descrivendo i singoli film, i singoli incontri e tutti i piccoli eventi della sezione sono tali che è impossibile ad un certo punto non chiedergli quale tra i tanti eventi, se fosse stato solo un semplice spettatore, non si sarebbe voluto assolutamente perdere: “Io se non fossi nell’organizzazione sarei comunque un grande amante del cinema e di quello di Coppola in particolare e un evento come quello dell’incontro con il grande regista che porterà con tutta probabilità anche la sua famiglia al completo sarebbe imperdibile“.

da 7TH FLOOR di Ottobre 2008

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