16.2.09

Il ritorno del robottino spaziale "Pixar, passione fantascienza"

SUONA come "Wall-e" ma si chiama "Burn-e" e in comune con il robot protagonista dell'ultimo film Pixar ha anche il fatto di essere al centro di un cortometraggio inedito di quelli per i quali lo studio d'animazione è famoso, contenuto nel DVD di Wall-e uscito oggi. Parlando con Alan Barillaro, supervisore all'animazione di Wall-e (e di un'infinità di altre opere dello studio diretto da John Lasseter) si scopre come tutti quanti alla Pixar vadano matti per i robot e che raccontare la storia del piccolo Wall-e che insegue il suo amore attraverso la galassia è stato solo un pretesto per mettere sullo schermo quanti più robot era possibile: "Tutti alla Pixar siamo cresciuti con i film di fantascienza e ora siamo appassionati di questi temi", spiega Barillaro. "Già in Wall-e, nonostante una grande parte del film fosse costituita dalla storia d'amore, c'era anche tutto un lato più geek che aveva a che vedere con il nostro amore per i robot. Evidentemente non ne avevamo ancora abbastanza".

E davvero in Burn-e si percepisce questo amore per le piccole creature tecnologiche. Il corto ideato e diretto da Angus MacLane si svolge contemporaneamente ai fatti raccontati in Wall-e, mostrando la storia parallela di un robot addetto alla saldatura alle prese con incredibili e comiche difficoltà che incrociano le avventure di Wall-e e Eve. Dotato di uno humor e di una cattiveria tipici della grande tradizione dei cortometraggi animati americani, Burn-e è ancora un'altra piccola gemma proveniente dalla Pixar.

"Il segreto è che amiamo fare film e raccontare storie, così facciamo solo i film che vorremmo vedere al cinema", una linea di pensiero che però si potrebbe applicare anche agli studi rivali come la Dreamworks (responsabile per i grandi successi di Shrek, Madagascar e il prossimo Mostri contro Alieni). Che siano allora proprio i corti uno dei segreti della straordinarietà della Pixar? "Facciamo i corti per molte ragioni. Una delle principali è dare ai giovani creativi la possibilità di raccontare una storia, e poi anche John Lasseter ha iniziato con i corti, per questo si tratta di un tipo di processo creativo di cui siamo innamorati".

Un amore ricambiato dal pubblico e dalla critica che quest'anno verrà sancito alla Mostra del cinema di Venezia con la consegna del Leone D'Oro alla Carriera proprio a John Lasseter e a tutti gli altri membri fondatori dello studio, un riconoscimento collettivo come mai era capitato. Il premio non ha mancato di suscitare grande entusiasmo nella compagnia anche se mitigato dalla forte etica lavorativa statunitense: "Siamo veramente eccitati per questo premio e per John, è una cosa molto grande e quando ci sarà la premiazione per un momento ci fermeremo tutti per festeggiare".

La cerimonia dunque interromperà temporaneamente la lavorazione di Up, il prossimo lungometraggio firmato da Pete Docter (già regista di Monsters & Co.), la cui uscita americana è prevista per il 29 maggio e che da noi arriverà con il consueto ritardo in autunno. Ovviamente in tre dimensioni. E' la storia di un uomo anziano che, legata la propria abitazione ad una massa di palloncini tale da farla alzare in volo, viaggia verso il sud degli Stati Uniti per vedere le montagne come avrebbe voluto la sua ormai defunta compagna. Con lui c'è anche un bambino, inavvertitamente salito sulla veranda dell'abitazione al momento del decollo.

Una trama in linea con le grandi imprese da sempre al centro dei film Pixar, ma più di così non si può sapere: "Da quel poco che ho visionato ho capito che si tratta di una delle cose più visionarie ed eccitanti che abbia mai visto. Non posso anticipare molto ma ci siamo dati davvero da fare e ci siamo superati per offrire al pubblico qualcosa di veramente coinvolgente".

da REPUBBLICA.IT dell'11/02/09

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