28.6.07

Cinque studi di effetti speciali per quattro super eroi più Silver Surfer

Una compagnia diversa per ogni personaggio
Per il secondo capitolo cinematografico delle avventure dei Fantastici Quattro, la produzione ha confermato la squadra vincente del primo film continuando con l'idea, che si sta diffondendo sempre di più negli ultimi tempi, di avere team di tecnici diversi al lavoro su elementi diversi del film. Dunque anche per I Fantastici Quattro e Silver Surfer ogni personaggio è stato curato da uno studio di effetti speciali differente, in modo che si potesse lavorare in parallelo e che non fossero mai usate due volte le medesime soluzioni di animazione.
Poche dunque le differenze di resa visiva rispetto al primo episodio, come i ritocchi e le migliorie alla fiamma della Torcia Umana e altri piccoli particolari inseriti a furor di popolo, come ad esempio le sopracciglia rocciose della Cosa, che mancavano nel primo film ed invece sono una caratteristica fondamentale del personaggio nei fumetti.
Tuttavia il personaggio più interessante dal punto di vista della realizzazione tecnica continua a rimanere la Donna Invisibile.

Invisibile come il vetro
Molti sono stati i problemi da risolvere per la messa in scena della Donna Invisibile, innanzitutto perchè si tratta di una delle attrici più importanti del film che quindi non può non essere in scena per la gran parte della pellicola e poi perchè l'invisibilità è un concetto con il quale il cinema si misura fin dai suoi esordi attraverso mille possibili declinazioni e mille trovate differenti.
Questa volta il compito era dunque non solo di staccarsi da ciò che è stato fatto in precedenza creando un concetto di invisibilità cinematografica differente (anche se comunque debitrice alle trovate estetiche presenti nel fumetto) ma anche mantenere la riconoscibilità di Jessica Alba.
La soluzione è arrivata paradossalmente pensando a come viene spiegato il potere della donna invisibile nei fumetti. Secondo le teorie di Reed Richards infatti la moglie diventa invisibile poichè riesce a creare attorno a sè un campo che non rifrange la luce, da questo i tecnici hanno provato a pensare a quali materiali o a quali oggetti nella realtà si comportino in questo modo e sono così arrivati alla soluzione di far sembrare il corpo di Sue Storm come fatto di vetro. In questo modo gli spettatori possono ancora vederne i contorni e le fattezze (come accade nei fumetti) pur capendo al volo che in realtà per i personaggi del film è qualcosa di invisibile.

Silver Surfer "ossidato"
Ma la vera novità del film era chiaramente Silver Surfer, personaggio attesissimo che ha richiesto un massiccio intervento tecnologico. In questo caso il problema era di ordine narrativo, non solo infatti Silver Surfer doveva essere riprodotto in maniera fedele al fumetto ma doveva anche esserci una marcata differenza nella sua apparenza tra quando è a bordo della sua tavola e quando ne viene privato.
La prima scelta è stata quasi obbligata: il personaggio doveva essere necessariamente tutto animato in digitale (con l'aiuto del motion capture dell'attore Doug Jones, che già era stato il mostro senza faccia di Il labirinto di Pan) poichè questo era decisamente più semplice che utilizzare un attore vero e aggiungere effetti speciali alle moltissime sequenze altrimenti irrealizzabili. Così il personaggio è stato messo nelle mani degli animatori, i quali sapevano che Silver Surfer avrebbe subito una modifica estetica lungo il film per far capire che quando non è in possesso della tavola perde molte delle sue qualità.
Data la natura argentea di Silver Surfer si è optato per farlo apparire come "ossidato" quando privo della tavola, l'equivalente per l'argento dell'invecchiamento per gli uomini, sinonimo quindi di debolezza, affaticamento e in generale di peggioramento delle condizioni.

da MYMOVIES.IT

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