«È la seconda volta che vengo a vederlo. È bellissimo! Forse ci torno anche un terza se trovo qualcuno con cui andare» a parlare in questo tono di Gomorra è un ragazzo di 19 anni all’uscita da un grande cinema multiplex di Roma. Contro ogni aspettativa infatti le catene multisala stanno diventando di giorno in giorno sempre più pesanti nel successo del film di Garrone.
Il dato è subito confermato anche dagli esercenti dei multiplex come sostiene il filmbuyer della catena dei Warner Village, Andrea Roselli: «Ho tenuto una doppia copia di Gomorra in uno miei multisala del Veneto alla terza settimana di proiezione, non mi era mai capitato prima».
Dunque dopo i trionfi di Cannes ma anche indipendentemente da essi (distributori e esercenti concordano che molta parte del pubblico non si fa influenzare dai premi del festival francese) entrambi i film stanno dimostrando come i criteri applicati solitamente da chi è abituato ad interpretare gli incassi in questo caso non funzionino.
Il pubblico, soprattutto quello giovanile e di periferia che sceglie più facilmente i multiplex, sta preferendo Il Divo a Sex And The City e sta tornando a rivedere Gomorra più di una volta. Il risultato è che per entrambi i film gli incassi dei multiplex arrivano ad essere quasi la metà del totale (in proporzione i multisala realizzano il 49% del totale degli incassi del film di Matteo Garrone e il 44% di quelli del film di Sorrentino) da che si pensava che sarebbero stati più che altro i cinema del circuito d’autore con poche sale a fare la differenza.
La spiegazione del fenomeno la dà un altro dei tanti ragazzi che sono rimasti soddisfatti da Gomorra: «Mi è piaciuto perché è duro, non fa la morale come i soliti film italiani, ma ti fa vedere le cose come stanno».
Più dura era però la sfida che si era posto Paolo Sorrentino con Il Divo: spettacolarizzare la DC. Eppure come ha spiegato anche Andrea Occhipinti, che con la sua Lucky Red ha distribuito il film: «Per il pubblico più giovane Sorrentino compensa Andreotti. Cioè, nonostante il nostro film riscuota più successo presso un pubblico maturo, lo stile moderno e pieno di musica del regista riescono ad attrarre i ragazzi anche a dispetto dell’apparente austerità del tema». E grande merito in questo viene attribuito anche ad un’attenta campagna promozionale che fin dal trailer ha saputo comunicare correttamente il fascino dinamico del film.
E anche l’incasso per regioni presenta delle sorprese cui non siamo abituati. Se infatti nelle sale del centro e del nord Italia in fondo ci si attendeva una buona prestazione di Gomorra, sia esercenti che distributori ci tengono a precisare come, nonostante il grande caldo, nei cinema del sud stia facendo registrare prestazioni in proporzione anche migliori, superiori ad ogni aspettativa.
Dall’altra parte Il Divo ha il suo punto di forza nel centro Italia «e nei giorni feriali» sostiene Pierluca Sforza, direttore commerciale di Lucky Red «perché il grosso del suo pubblico rimane quello di età medioalta e ci aspettiamo che con l’andare del tempo il passaparola favorisca ancora di più un abbassamento dell’età media».
da LA REPUBBLICA del 05/06/08
Il dato è subito confermato anche dagli esercenti dei multiplex come sostiene il filmbuyer della catena dei Warner Village, Andrea Roselli: «Ho tenuto una doppia copia di Gomorra in uno miei multisala del Veneto alla terza settimana di proiezione, non mi era mai capitato prima».
Dunque dopo i trionfi di Cannes ma anche indipendentemente da essi (distributori e esercenti concordano che molta parte del pubblico non si fa influenzare dai premi del festival francese) entrambi i film stanno dimostrando come i criteri applicati solitamente da chi è abituato ad interpretare gli incassi in questo caso non funzionino.
Il pubblico, soprattutto quello giovanile e di periferia che sceglie più facilmente i multiplex, sta preferendo Il Divo a Sex And The City e sta tornando a rivedere Gomorra più di una volta. Il risultato è che per entrambi i film gli incassi dei multiplex arrivano ad essere quasi la metà del totale (in proporzione i multisala realizzano il 49% del totale degli incassi del film di Matteo Garrone e il 44% di quelli del film di Sorrentino) da che si pensava che sarebbero stati più che altro i cinema del circuito d’autore con poche sale a fare la differenza.
La spiegazione del fenomeno la dà un altro dei tanti ragazzi che sono rimasti soddisfatti da Gomorra: «Mi è piaciuto perché è duro, non fa la morale come i soliti film italiani, ma ti fa vedere le cose come stanno».
Più dura era però la sfida che si era posto Paolo Sorrentino con Il Divo: spettacolarizzare la DC. Eppure come ha spiegato anche Andrea Occhipinti, che con la sua Lucky Red ha distribuito il film: «Per il pubblico più giovane Sorrentino compensa Andreotti. Cioè, nonostante il nostro film riscuota più successo presso un pubblico maturo, lo stile moderno e pieno di musica del regista riescono ad attrarre i ragazzi anche a dispetto dell’apparente austerità del tema». E grande merito in questo viene attribuito anche ad un’attenta campagna promozionale che fin dal trailer ha saputo comunicare correttamente il fascino dinamico del film.
E anche l’incasso per regioni presenta delle sorprese cui non siamo abituati. Se infatti nelle sale del centro e del nord Italia in fondo ci si attendeva una buona prestazione di Gomorra, sia esercenti che distributori ci tengono a precisare come, nonostante il grande caldo, nei cinema del sud stia facendo registrare prestazioni in proporzione anche migliori, superiori ad ogni aspettativa.
Dall’altra parte Il Divo ha il suo punto di forza nel centro Italia «e nei giorni feriali» sostiene Pierluca Sforza, direttore commerciale di Lucky Red «perché il grosso del suo pubblico rimane quello di età medioalta e ci aspettiamo che con l’andare del tempo il passaparola favorisca ancora di più un abbassamento dell’età media».
da LA REPUBBLICA del 05/06/08
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