25.4.07

Controlli da aeroporto con l'incubo dei pirati

Cambiano le tecnologie ma non la pirateria, e nonostante la rete ne abbia amplificato la risonanza (e le cause legali) l'origine rimane sempre quella: la ripresa abusiva dalle anteprime cinematografiche. Ma se fino a dieci anni fa non c'era un mezzo come internet ad unire tutto il pianeta e fino a cinque anni fa le capacità di trasmissione non consentivano lo scambio di film, ora una pellicola che va in anteprima a New York e che viene ripresa abusivamente può finire sui computer di tutto il pianeta, inficiando in un attimo gli incassi mondiali. Una sola piccola falla può insomma causare danni giganteschi a pellicole costate milioni di dollari.
Le sale hanno infatti perso molti avventori da quando è possibile scaricare illegalmente la maggior parte dei film (con una qualità spesso discutibile ma pur sempre a prezzo zero) il giorno stesso della loro uscita cinematografica se non anche qualche giorno prima ed è quindi comprensibile le case di distribuzione abbiano preso provvedimenti. Ma se in Italia fino ad oggi questi provvedimenti erano stati limitati, dato il ritardo con cui solitamente i film approdano nelle nostra sale (a quel punto se il film doveva essere su internet già c'era), con l'anteprima di "Spiderman 3" si apre un periodo in cui il nostro paese sarà tra i primissimi a veder uscire alcune importanti produzioni americane. Infatti dopo l'uscita nostrana del nuovo episodio della saga dell'Uomo Ragno (il 1° maggio, con ben 3 giorni di anticipo rispetto agli USA) a fine mese ci sarà l'uscita in contemporanea mondiale del terzo episodio di "I Pirati Dei Caraibi" e a giugno sarà anche il turno dei "Transformers".
Quindi ora anche da noi prime e anteprime godono di una sorveglianza che ricorda molto quella aeroportuale. Si comincia a pochi metri dall'entrata in sala con un preliminare avvertimento di spegnere i cellulari e personale che smista il pubblico. Poi si procede con la richiesta di consegnare qualsiasi apparecchio tecnologico si possegga (oltre ai cellulari quindi anche iPod, palmari...) seguito da un controllo di eventuali borse o zaini (nonchè corporale) effettuato con il metal detector (quello manuale a forma di paletta). Il problema infatti è che molti modelli di telefonini o di lettori mp3 funzionano anche come videocamere o registratori audio con una qualità buona per gli standard della pirateria. Una volta consegnati (o sequestrati) gli apparecchi in questione vengono spenti e inseriti in speciali buste di plastica sigillate e isolanti che gli impediscono di registrare, ricevere o inviare dati. Gli apparecchi imbustati vengono riconsegnati al proprietario solo all'uscita quando dovrà sudare sette camicie per riaprire gli speciali involucri.
La sicurezza è poi attiva anche durante la proiezione del film. In sala viene diffuso un avviso in due lingue che avverte dei controlli che saranno effettuati e gli addetti passano continuamente ai lati delle file con visori notturni per controllare se qualcuno stia riprendendo o meno e dichiarano di tenere in funzione apparecchiature in grado di disturbare il segnale, perchè effettivamente anche da noi è capitato di cogliere in fallo dei pirati.
Sempre secondo la sicurezza è capitato, e anche di frequente, a prime ed anteprime di sequestrare piccole videocamere all'ingresso e qualche volta anche di pizzicare insospettabili signore che riprendevano tranquillamente il film senza tentare nemmeno di nasconderlo. Eppure i primatisti rimangono i cinesi che anche per Spiderman 3 sono riusciti nel miracolo: il film è infatti già in rete (e quindi pure sulle bancarelle di Pechino) in versione mandarina.

da IL SECOLO XIX del 25/04/07

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