13.2.07

Dalla rete al mondo reale

Nel suo libro "Performing Media 1.1" Carlo Infante, parla di "politica e poetica delle reti", un modo di intendere la partecipazione alla rivoluzione delle nuove tecnologie che non si limiti all'utilizzo delle tecnologie della rete, ma possa sfociare in un nuovo tipo di cittadinanza attiva, in grado di "riutilizzare" quelle tecnologie e quelle idee (come per esempio il social networking) per iniziative fortemente radicate sul territorio. E' il caso dell'ultima di queste iniziative quella che ha coinvolto moltissime persone in occasione delle Universiadi e nel Giorno Della Memoria, per un viaggio digitale attraverso i luoghi reali della memoria antifascista. Con una tecnica definita di "real social tagging" il Performing Media Lab ha applicato dei datamatrix, codici a barre particolari che, letti dalla fotocamera dei telefoni cellulari (dotati di opportuno software) rimandano stringhe di testo, a questi luoghi, componendo una mappa (visibile sul sito http://memoria.acmos.net) continuamente arricchita dagli utenti stessi con immagini e commenti. E' con questo tipo di tecniche che Performing Media Lab porta nel mondo fisico le innovazioni della rete, rendendo i luoghi reali più intelligenti, in grado di fornire informazioni su se stessi.Per riuscire in questo vengono sviluppate tre linee d'azione: community, factory e accesso pubblico. La prima (community) tende a creare una cultura del social networking e della comunità nel mondo reale finalizzati ad un impegno sociale e politico attraverso dei workshop di opinione e orientamento. La seconda (factory) è la parte operativa che mette a punto le iniziative, i format di comunicazione interattiva e i software originali necessari per le attività di Performing Media Lab. La terza infine (accesso pubblico) tende ad aumentare le possibilità di interazione e accesso alla rete, anche per contrastare il digital divide. Queste attività sono realtà uniche in Italia mirate ad una valorizzazione della dimensione locale e una riduzione del digital divide attraverso la partecipazione e la creazione di applicazioni e dinamiche web 2.0 all'interno di eventi reali più grossi. E' stato così che è arrivato il successo di glocalmap.to, un'iniziativa ideata e progettata prima della nascita di Google Earth (anche se realizzata in seguito per le Olimpiadi di Torino) che metteva a disposizione dei cittadini e degli ospiti di Torino e delle Olimpiadi una mappa interattiva accessibile via internet dove "marcare" con un tag, cioè un'etichetta, qualsiasi luogo applicando commenti, indicazioni o suggerimenti su come vivere quei posti della città. Un'iniziativa che fa un uso intelligente di tutte le tecnologie a disposizione, le tag di glocalmap.to infatti potevano essere applicate alle vie e alle piazze indicate sulla mappa non necessariamente attraverso il computer, ma anche mandando un SMS o un MMS che indicassero il luogo, il tag e il commento, sfruttando cioè i dispositivi tecnologici "umani" in possesso di ogni persona, cercando di fare leva sulla tecnologia che già possediamo per farne un utilizzo diverso. Allo stesso modo sono stati sfruttati i videoblog nelle due edizioni (2005 e 2006) della rassegna "La Notte Della Taranta". Ogni data della serie di concerti itineranti per il Salento godeva di proprie installazioni con filmati e foto continuamente aggiornati anche dagli spettatori che avevano a disposizione una piccola area wifi. fornita da Performing Media. Tutto questo ha finito col formare una ragnatela sulla mappa del Salento che indica come la rete, che si nutre di contenuti e partecipazione degli utenti, possa ridistribuire questi stessi contenuti per un riutilizzo nuovo nel mondo reale.

da AFFARI&FINANZA del 12/2/07

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